Header image ARCHIVIO DEL TEMPO CHE PASSA
RIGNANO SULL'ARNO
Indagine di archeologia umana e sociale
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PASSATO FUTURO

Il tempo che passa offre molte prospettive da cui guardarlo e da cui dovremmo attingere sempre qualcosa di positivo.

È la storia. Un complesso che è la somma di quelle delle comunità e dei territori, con le persone e loro tradizioni, la loro cultura, le loro idee, le azioni e gli esempi che formano ogni società. Una società, però, che da qualche decennio corre e si trasforma in modo sempre più veloce, e che altrettanto velocemente, usa, consuma e… dimentica.

Un quadro nuovo che ha suggerito di aprire un'altra “finestra” sul passato, diciamo più prossimo; giocando su fatti e aspetti anche minori che questa velocità travolge più rapidamente. Un’occhiata che spazierà su tutto ciò che colpisce e che ha stimolato una qualche riflessione, quale che essa sia.

 

7- COSA AVVIENE DIETRO LA CHIESA?
Il tempo passa, ma le storie restano
Al di là della recinzione del cantiere sul retro della chiesa è in atto un intervento edilizio non proprio… ordinario. Potrebbe anche esserlo, se non fosse per qualche chiacchiera che l’area si porta dietro. Storie e interrogativi che interesseranno pochi, ma che diventano più forti da quando è sempre più frequente  la frase che li accompagna, ovvero:
 È proprio una bella riqualificazione dell’area...”
A parte che il primo termine più adeguato sembrerebbe “una grande colata di cemento”, in particolare su un’area dove anni fa i giornali scrivevano che vi insistevano degli abusi. Sicuramente saranno stati sanati, ma una concessione così ampia nel centro del paese dove vigono limiti abbastanza forti, colpisce ugualmente. Chissà perché un edificio così grande che si mangerà quasi tutto il precedente “campino” soprattutto se, come si dice, questo sarà limitato anche da un passaggio pedonale intorno alla Croce Rossa, per scendere da via Indipendenza in Piazza dei Martiri. Passaggio già previsto al tempo della costruzione della sede dell’associazione e bocciato dalla proprietà religiosa che lo ritenne un’invasione della “residua” area parrocchiale. Progetto poi stralciato, anche se non evitò la lunga e costosa causa legale fra la Parrocchia, la CRI e il Comune!
Convinzioni che cambiano? Ragioni oggettive? Singolarità paesane? Altro..? Mah!

 


 
 
 

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